I Piani di Rafforzamento Amministrativo (PRA) sono uno strumento innovativo che l’Italia, unica tra gli Stati Membri dell’Unione, ha definito e attivato nella programmazione 2014-2020 della politica di coesione per intervenire a migliorare la capacità di gestione delle risorse dei fondi strutturali delle amministrazioni titolari di programmi operativi. I PRA rappresentano una parte dell’articolata strategia nazionale di rafforzamento della capacità amministrativa descritta nell’Accordo di Partenariato per l’Italia.
Il precedente periodo di programmazione ha messo in luce alcuni elementi di debolezza connessi alla capacità amministrativa, che hanno rallentato i livelli di assorbimento delle risorse Ue da parte delle amministrazioni titolari di PO. Criticità più volte evidenziate nelle Raccomandazioni specifiche per Paese della Commissione europea e nell’ambito del Position Paper della Commissione sulla preparazione dell’Accordo di Partenariato e dei Programmi in Italia per il periodo 2014-2020.
I PRA sono stati previsti dall’Accordo di Partenariato per l’Italia per la Programmazione 2014 – 2020 (sezione 2.5), adottato il 29 ottobre 2014 dalla Commissione Europea a chiusura del negoziato formale modificato con decisione di esecuzione della Commissione dell’8 febbraio 2018.
I PRA rappresentano un’innovazione di carattere culturale ed iniziano a essere riconosciuti come un’importante opportunità di crescita e a costituire parte integrante delle agende politiche. L’intero processo è seguito con estrema attenzione dalla Commissione europea e di recente la Commissaria al lavoro e agli affari sociali e la Commissaria alle politiche regionali hanno comunicato al Governo italiano che la sperimentazione dei PRA costituisce un punto di riferimento importante non solo nell’ambito delle politiche di coesione, ma in generale sulle riflessioni in merito alla capacità amministrativa riferite alle riforme strutturali della zona Euro.